Elettrogalvanica: cos’è e le sue applicazioni
Elettrogalvanica: cos’è e le sue applicazioni
Elettrogalvanica (termine il cui significato è letteralmente “coprire” ed “elettricità”) è una tecnica industriale che permette di ricoprire un metallo non prezioso con un sottile strato di metallo più nobile/prezioso o passivabile.
Il metallo passivabile permette di ricoprire l’oggetto metallico al fine di impedirne o rallentarne il processo di corrosione.
L’elettrogalvanica viene impiegata per proteggere strutture o minuterie metalliche dalla corrosione, ma trova impiego anche solo a scopo decorativo.
Cenni storici
La sua scoperta, avvenuta nel 1791, la si deve a Luigi Galvani. Per questo che si chiama elettrogalvanica, che prende il nome in parte proprio dal suo cognome: Galvani.
La prima apparecchiatura per questa lavorazione fu messa a punto da J. W. Ritter nel 1800, impiegando la corrente elettrica. Durante le sue esperienze sulla elettrogalvanizzazione, Ritter intuì che la quantità di metallo depositato sulla superficie delle minuterie dipendeva dalla distanza alla quale sono posti gli elettrodi.
Le applicazioni di galvanizzazione o zincatura
L’elettrogalvanica trova impiego come:
Zincatura: ricoprendo con un sottile strato di zinco di materiali ferrosi, ad esempio acciaio e acciaio dolce, per impedirne e rallentarne l'ossidazione, ovvero la formazione di ruggine.
Cromatura: ricoprendo con uno strato di nichel con un flash di cromo, anche questa lavorazione viene praticata soprattutto su acciaio e acciaio dolce, in modo tale da migliorare la resistenza e impedirne la corrosione.
Nichelatura: ricoprendo con uno strato di nichel diversi metalli al fine di aumentarne resistenza meccanica e alla corrosione.
Doratura elettrolitica: questa particolare lavorazione permette di realizzare dorature uniformi con minime quantità d'oro, come si intuisce è applicata nel business dell'oreficeria, ma anche nell'industria elettronica.